Ho inventato ricordi d’infanzia, dormivo in macchina
andando a Venezia, a bocce mio fratello nella squadra
avversaria, ogni mese, ogni anno quell’ombrellone a Bellaria.
Ricordo solo l’odore di vecchio consunto,
il dopobarba di mio nonno sul mento unto,
se nate dai mali le infanzie sono tutte uguali.
Costruivo fortini con rami e coperte, eravamo cinquanta
per lande deserte, trottando con spade di canne divelte,
molte miglie percorse in cavalcate lente.
Trovammo allora la fine del mondo,
trovammo allora il confine, il bordo.
Per lo meno questo è quel che ricordo,
per lo meno questo è qualche ricordo. Quel che mentiva la mente.
Il sabato al cinema, la domenica a messa,
la festa di compleanno al pomeriggio,
il primo bagno con tuo fratello a maggio.
Ho inventato ricordi d’infanzia,
come il tale che disse di avere un braccio rotto,
in realtà se lo ruppe il suo amico, lui, il tale, aveva solo un cerotto.
Costruivo fortini con rami e coperte, eravamo cinquanta
per lande deserte, trottando con spade di canne divelte,
molte miglie percorse in cavalcate lente.
Trovammo allora la fine del mondo,
trovammo allora il confine, il bordo.
Per lo meno questo è quel che ricordo,
per lo meno questo è qualche ricordo. Quel che mentiva la mente.
Inspired by a move from Australia to Paris, Jack Grace's latest bridges singer-songwriter tradition with post-rock and electronic styles. Bandcamp New & Notable Aug 4, 2021